Un nuovo polmone culturale a due passi dal centro: direzione artistica di Lucia De Benedittis e Renato Raimo
Pisa, settembre 2020. I Navicelli di Pisa si trasformano per dare vita al Green Theatre, un nuovo format di intrattenimento socio – culturale prodotto da elledibook edizioni, con la direzione artistica di Lucia De Benedittis e Renato Raimo. Un’iniziativa che si propone di aprire un significativo polmone culturale all’interno di un contesto storico che torna così ad essere propriamente valorizzato, anche grazie alla preziosa collaborazione da parte di Comune, Confcommercio e Camera di Commercio di Pisa.
L’idea di fondo è quella di sviluppare un appuntamento a carattere stagionale, inserendolo nel palinsesto delle opportunità culturali di intrattenimento offerte nel corso del periodo estivo all’interno di una location davvero unica nel suo genere.
“La filosofia del Green Theatre – spiegano Lucia De Benedittis e Renato Raimo – è chiara. Vogliamo portare l’arte, la cultura, lo spettacolo, in zone e in luoghi non stereotipati, in mezzo alla gente, nelle ville, nei palazzi, nei giardini. Immaginare di arrivare a proporre spettacoli sull’acqua è qualcosa che ci fa battere il cuore. In questo modo – concludono – possiamo davvero tornare a valorizzare un’area destinata a diventare il nuovo centro della vita sociale e culturale cittadina”.
La vicesindaco del Comune di Pisa, Raffaella Bonsangue, plaude all’iniziativa: “Un’idea – racconta – che trova estrinsecazione grazie alla direzione artistica di De Benedittis e Raimo, oltre che all’impegno dell’ingegner Salvatore Pisano, che recepisce appieno la volontà espressa da questa amministrazione. Vogliamo riqualificare aree cittadine importanti, reinterpretando la loro vocazione a beneficio della collettività”.
“Evento zero”, sarà Spogliati nel Tempo, uno spettacolo originale, teatrale-musicale, scritto a quattro mani da Renato Raimo e con la partecipazione della pianista Isabella Turso. Rappresentata sia in Italia che all’estero – patrocinato dal Mibact nel 2018 – la pièce teatrale si interroga su come sia cambiato il modo di dire “Ti amo” dai tempi di Mozart fino a Whatsapp.